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08 set
2023

Economia dell’arte globale –  L’ Art Market mondiale,  la sua evoluzione e le sue prospettive.

 

L’utile ed il dilettevole: è un miraggio quello di poterli incontrare contemporaneamente sulla propria strada? Nel caso non sia illusorio contarci, in quali contesti si può immaginare che questa propizia combinazione possa dare i propri sostanziosi ed al tempo stesso piacevoli frutti? A ben pensarci ci sono in effetti verosimilmente varie possibilità “ambientali” con questa connotazione, dove il denominatore comune è che però c’è sempre un prezzo da pagare per entrare (e per restare). Il mercato dell’arte globale è probabilmente uno di quelli. 

Intervista a Paolo Turati  (a cura di Marina Maghelli) 

Professor Turati, economista, lei è un grande esperto e conoscitore del mondo dell’arte. Scrive, cura mostre, ha collaborato con case d’aste, quando e come nasce questa passione?

La mia passione in Materia nasce da due interessi: quello dell’approfondimento culturale della Storia dell’Arte (fra i miei libri editi ce ne sono parecchi sia storici che storico-artistici quali, ad esempio le biografie romanzate di Caravaggio e di Vermeer) e quello del fenomeno economico dell’investimento in Arte con le sue tecnicalità, in specie le Aste, così simili a quella Borsa Valori in cui sono “nato” (iniziando tanti anni fa prima quale Procuratore in Borsa di Agente di Cambio e poi in qualità Commissionario in titoli e valori mobiliari) come Economista e di cui tuttora mi occupo.

Il mondo dell’arte è tanto affascinante quanto complesso, un mondo dove spesso non si riconosce se un’opera costa perché vale o vale perché costa. Come capire il giusto valore?

Ci sono vari criteri che, assommati, consentono una disamina, sempre empirica in quanto parliamo di una Materia non meramente tecnica ma spesso “emozionale”, sul giusto valore di Mercato di un’opera. La prima è la “liquidabilità”, la seconda è la “liquidabilità” e la terza è la “liquidabilità”. Potrei possedere un’opera di Raffaello fra le più preziose, ma se non trovassi un compratore sul Mercato (quello dell’Arte è un Mercato “Over the counter” dove, ancorché col supporto di taluni intermediari come le Case d’Asta o i Dealers, è sempre necessario un “matching” diretto fra venditore e compratore) non mi riuscirebbe mai di venderla. Altri fattori importanti sono la “dinamica” dei prezzi più o meno pubblici (quelli delle Aste) del passato ed i volumi relativi nonché l’interesse istituzionale verso le opere di questo o di quel Maestro (ad esempio nel promuovere grandi Mostre), oltre che la presenza di seri Enti (il che non sempre accade) che asseverino le autenticità oltre ogni ragionevole dubbio delle suddette opere, quali le Fondazioni o gli Archivi.

Secondo un rapporto di Chainalysis nei soli primi cinque mesi del 2022 il mercato degli NFT, i token non fungibili, ha raggiunto un giro d’affari di 37 miliardi. Cosa ne pensa di queste nuove opere d’arte? Quali le opportunità, quali i rischi?

Come in tutte le “bolle”, c’è stato un ‘boom’ e un ‘crash’, come abbiamo avuto modo di osservare anche nella fenomenologia degli NFT (di qui quelli d’Arte rappresentano circa il 30%): alla crescita irrazionale di volumi e prezzi è seguito un crosso degli stessi del 90% nei 12 mesi successivi (un NFT di una Bored Ape Yacht Club, ad esempio, dal massimo di mezzo milioni di Dollari ora è sceso a 50 mila Dollari), il che è un bene, perché il Mercato dell’Arte digitale si è “purificato” degli eccessi e ora può iniziare a rifondare su basi più solide una sua ricrescita che non mancherà. La decentralizzazione di parte dell’Economia nella forma digitale (anche relativamente alle Opere d’Arte) attraverso le Blockchains è venuta certamente per restare, tanto che le stime del giro di affari degli NFT (et similia, come gli Ordinals) entro i prossimi 3 anni sono di 400 miliardi.

Nel libro parla in modo tecnico del mercato dell’arte, che fattura 60 miliardi annui e nel quale lavorano 3 milioni di persone. Quali sono, infine, i consigli indispensabili per poter effettuare investimenti il più possibile consapevoli?

Studiare in modo continuo la Storia e il Mercato dell’Arte, specialmente frequentando le Aste possibilmente internazionali, visitare le grandi Fiere d’Arte, non farsi vincere dell'”emozionalità” soggettiva (molto spesso quello che può piacere a livello “estetico” non è detto che possa rivelarsi un parametro di scelta economica azzeccato) e confrontarsi con esperti di alto livello che non abbiano conflitti di interesse.

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