« torna all'archivio
08 lug
2024

Wealth manager. L’evoluzione del ruolo tra intelligenza artificiale e finanza comportamentale.

 

A cura di Enrico Maria Cervellati e Antonello Di Mascio

Il Wealth Manager contribuisce alla realizzazione dei progetti di vita delle singole persone attraverso la gestione attenta dei loro risparmi. Soprattutto nei momenti di volatilità dei mercati quando, quando l’emotività del cliente conduce spesso a scelte sbagliate. Questo volume vuole approfondire il ruolo dei diversi attori in campo al fine di contribuire al miglioramento dell’azione del consulente in relazione al suo ruolo sociale ed alla competizione che deve affrontare per effetto dell’innovazione digitale e tecnologica.

Intervista agli autori di Marina Maghelli, membro del Cda di EFPA Italia.

1. Nel contesto attuale, dove la nuova normalità economica, le sfide per la tutela ambientale, l’assetto geo-politico e le grandi innovazioni tecnologiche influenzano la gestione del risparmio, che ruolo ha il Wealth Management?

Il Wealth Management oggi gioca un ruolo cruciale in un contesto caratterizzato da cambiamenti rapidi e profondi. Il wealth manager deve saper coniugare le esigenze del cliente con le strategie di investimento, tenendo conto di variabili economiche, geopolitiche e tecnologiche in continua evoluzione. L’obiettivo è non solo di ottimizzare il portafoglio del cliente, ma anche di contribuire allo sviluppo economico e sociale del paese, promuovendo investimenti sostenibili e responsabili che generano ricchezza a livello locale e globale.

2. Quale rapporto esiste tra finanza comportamentale e AI?

La finanza comportamentale e l’intelligenza artificiale (AI) sono strettamente interconnesse nel contesto attuale. La finanza comportamentale studia come le emozioni e i comportamenti degli investitori influenzano le loro decisioni finanziarie. L’AI, dal canto suo, può analizzare enormi quantità di dati per identificare pattern comportamentali e prevedere le reazioni degli investitori a diverse condizioni di mercato. Insieme, queste discipline permettono ai wealth manager di offrire consulenze più precise e personalizzate, migliorando la gestione delle emozioni dei clienti e riducendo gli errori decisionali.

3. “I Wealth Manager godono di un vantaggio sostanziale rispetto agli algoritmi: la capacità di dialogare in modo profondo, intimo, riservato con i clienti.” Quale beneficio comporta?

Il dialogo profondo e intimo tra wealth manager e clienti rappresenta un vantaggio cruciale rispetto agli algoritmi. Questa capacità di comunicare direttamente permette di costruire un rapporto di fiducia, essenziale per comprendere le esigenze e gli obiettivi personali del cliente. Inoltre, il wealth manager può gestire le emozioni del cliente durante periodi di volatilità del mercato, evitando decisioni affrettate o emotive che potrebbero compromettere la pianificazione finanziaria a lungo termine. Questo livello di interazione umana non può essere replicato dagli algoritmi, che seppur efficienti, mancano della componente empatica necessaria per una consulenza completa.

4. Quali supporti nello svolgimento della propria professione può fornire il libro al consulente?

Il libro fornisce numerosi strumenti di supporto per i consulenti. Tra questi, una comprensione approfondita delle dinamiche di finanza comportamentale e di come integrare l’AI nelle strategie di consulenza. Offre inoltre analisi dettagliate sulle tendenze attuali del mercato, casi di studio e best practice per affrontare le sfide moderne del wealth management. Il testo funge da guida pratica per migliorare la gestione delle relazioni con i clienti, l’ottimizzazione dei portafogli e l’adattamento ai rapidi cambiamenti tecnologici e normativi.

Condividi: