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07 nov
2024

Il denaro è un affare di famiglia

 

Viaggio verso la sicurezza finanziaria con il Goal Based Investing

A cura di Luciano Scirè    

Il libro racconta la storia finanziaria di una tipica famiglia italiana, sia dal punto di vista del consulente finanziario sia della famiglia stessa, ed evidenzia gli aspetti chiave che occorre considerare per definire una valida pianificazione patrimoniale.

Il libro ha due “anime”. Nella prima parte l’autore illustra, in forma di diario, le principali dinamiche relazionali che risparmiatori e consulenti dovrebbero intrattenere. La storia della famiglia consente di descrivere alcuni passaggi chiave: perché nasce l’esigenza di avere un consulente? Quali sono le aspettative e gli obiettivi che si intendono raggiungere? In un secondo momento viene introdotta la figura del consulente, descrivendo i vari aspetti del suo lavoro di analisi che a volte risulta poco visibile agli occhi dei clienti.

La seconda parte del testo approfondisce le basi teoriche e l’applicazione pratica del metodo Goal Based Investing. Qui l’autore pone particolare attenzione sia alle emozioni più importanti che entrano in gioco quando si decide di investire il proprio denaro, sia ai vari passaggi che si devono seguire per fare in modo che gli investimenti possano raggiungere i risultati sperati.

INTERVISTA:

Intervista all’autore a cura di Bruno Linguanti, consigliere di amministrazione di EFPA Italia.

Che obiettivi ti sei posto nello scrivere il “Denaro è un affare di famiglia” ?

Il libro Il denaro è un affare di famiglia è nato con l’obiettivo di sfidare tre luoghi comuni molto diffusi nel mondo della finanza personale:

La finanza è noiosa e complicata: Il libro è stato pensato per essere accessibile a tutti, con un linguaggio semplice e informale, iniziando con la storia di Luisella, una madre e moglie che accetta la sfida di affrontare decisioni finanziarie che l’hanno sempre spaventata. Accompagnata da Andrea, un consulente finanziario esperto di Goal Based Investing (GBI), Luisella intraprende un viaggio per scoprire la sicurezza finanziaria, rendendo il processo di apprendimento coinvolgente e applicabile a chiunque.

Le donne non amano la finanza: Qui è in gioco il preconcetto che le donne siano disinteressate alla finanza. Luisella, non esperta in materia, viene coinvolta nelle decisioni economiche, trasformandosi in protagonista attiva delle scelte finanziarie familiari. Da qui la dimostrazione di come il metodo GBI passi prima di tutto dal capire i significati che ognuno di noi dà al denaro in maniera semplice e pratica.

La finanza è prima di ogni cosa prodotti e mercati finanziari: Il testo parla marginalmente di prodotti o mercati, concentrandosi invece su emozioni, comportamenti e strumenti pratici per una gestione consapevole del denaro, inclusi strumenti digitali integrati per approfondimenti.

A chi è rivolto il libro?

Il denaro è un affare di famiglia è rivolto a risparmiatori e/o investitori che vogliono approfondire e comprendere l’importanza della pianificazione finanziaria per la gestione del proprio patrimonio. Attraverso la storia di una famiglia, il libro mira a rispondere a domande importanti come: perché nasce l’esigenza di avere un consulente? Quali sono le aspettative, gli obiettivi di vita e finanziari che si intendono raggiungere?

Il testo, inoltre, si rivolge anche a consulenti finanziari permettendo loro di approfondire le relazioni e le dinamiche emotive che spesso influenzano le decisioni dei clienti.

Il libro si compone di due parti. La prima descrive, in forma di diario, le principali dinamiche relazionali che risparmiatori e consulenti dovrebbero intrattenere, mentre la seconda introduce il metodo Goal Based Investing con storia, bibliografia, spiegazioni pratiche e attenzione agli aspetti emozionali che entrano in gioco nel processo di consulenza.

Parli molto di emozioni. Non solo delle emozioni dei clienti nel gestire il loro denaro ma anche di quelle dei consulenti nel fare la loro professione, perché?

Parlare di emozioni è cruciale perché il denaro, pur essendo un mezzo razionale per raggiungere obiettivi, è spesso carico di significati emotivi che influenzano le decisioni finanziarie. Le emozioni dei clienti, come la paura o il rimpianto, possono condizionare il modo in cui essi percepiscono la gestione del denaro e gli investimenti, portando a scelte talvolta impulsive o a blocchi decisionali.

Per i consulenti, invece, le emozioni giocano un ruolo importantissimo sia nel mantenere l’empatia e la comprensione verso i clienti, sia nel gestire la pressione di fornire consigli che hanno un impatto sulla vita delle persone. Riconoscere e comprendere queste emozioni da entrambe le parti aiuta a costruire un rapporto di fiducia e ad adottare un approccio più umano e bilanciato alla gestione finanziaria e patrimoniale. Approfondire questi temi è quindi essenziale per facilitare una consulenza che sia non solo efficiente (utilizzo delle risorse nel miglior modo possibile), ma anche e soprattutto efficace (orientata alla vita dei clienti e sostenibile nel lungo periodo).

A che punto siamo con l’applicazione pratica del Goal Based Investing in Italia?

In Italia, l’applicazione pratica del Goal Based Investing è ancora agli inizi rispetto a paesi anglosassoni e altre realtà europee, come le grandi banche svizzere, dove la diffusione è più avanzata. Tuttavia, c’è una “tensione positiva” verso il cambiamento: alcuni operatori italiani stanno abbracciando questo approccio con convinzione, sostenuti da una combinazione di fattori. Da un lato, la tecnologia e le tecniche di coaching stanno migliorando la personalizzazione e l’efficacia di questa pratica; dall’altro, la nuova normativa sta incoraggiando una consulenza basata sul “value for money”, promuovendo quindi un servizio finanziario più orientato ai risultati e agli obiettivi di vita dei clienti.

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