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07 mag
2025

Bitcoin evaluation. Inquadramento giuridico e analisi fondamentale di bitcoin

 

di Claudio Cacciamani (Autore)  Andrea Conso (Autore) Alberto Merenda (Autore)

“Bitcoin evaluation” descrive come il bitcoin sta rivoluzionando i mercati finanziari e continua a sfidare le logiche economiche tradizionali con la sua natura decentralizzata e priva di un sottostante materiale di garanzia, in ciò rendendolo un asset unbacked unico nel suo genere. Grazie al suo approccio sistematico, giuridico-regolamentare ed economico-finanziario, questo volume ambisce a essere uno strumento efficace per comprendere come bitcoin possa essere valutato in un mercato in costante evoluzione, senza trascurare la posizione delle Autorità di Vigilanza, che vedono nell’investimento in questo asset rischi equiparabili più al gioco d’azzardo/bettingche alla ricerca di valore. L’opera è una guida olistica per investitori, professionisti e studiosi della materia, ha l’obiettivo di colmare un vuoto e fornire una visione chiara e approfondita del primo crypto-asset in assoluto, ancora oggi iconico punto di riferimento del settore.

Intervista a Claudio Cacciamani, Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università degli studi di Parma e membro del Comitato Scientifico di EFPA Italia a cura di Marina Maghelli, membro Cda EFPA Italia.

Il libro ha l’obiettivo di fornire una comprensione approfondita e multidisciplinare sul fenomeno dei crypto-asset. Possiamo dire che rappresenta una guida olistica per comprendere le dinamiche del Bitcoin in un mercato in continua evoluzione?

Il libro nasce da una riflessione multidisciplinare su un tema che a oggi è stato oggetto, da un lato, di scarsa comprensione e di utilizzi o non del tutto consapevoli o ai margini della legalità e, dall’altro, di attenzione in contributi tecnici e scientifici comunque frammentati. In questo ambito, il volume vuole essere un primo handbook sullo strumento, in un’ottica assolutamente di terzietà nella diffusione di conoscenze in materia anche presso il pubblico non istituzionale, senza assolutamente volerne sposare i pregi e, dall’altra parte, esaltare i relativi limiti. Solo con una competenza più diffusa e consapevole, anche presso il vasto pubblico, le crypto valute possono diventare uno strumento per un uso “maturo” non solamente nel campo dei pagamenti, ma anche in quello di riserva di valore. Per questo, pure le Autorità di Vigilanza potrebbero trovare nel volume un fil rouge delle tematiche di maggiore rilievo che le crypto asset stanno continuamente ponendo a livello non solo nazionale, ma anche mondiale.

Le Autorità di Vigilanza e in generale le istituzioni europee spesso hanno evidenziato come l’investimento in crypto-asset, per la sua natura, sia paragonabile più ad una scommessa che non ad un investimento. A che punto sono le Autorità di vigilanza nel trovare un equilibrio tra la promozione dell’innovazione e il contenimento dei rischi sistemici?

Il tema fondamentale è che le crypto asset ancora non sono state oggetto di una definizione “generalmente” accettata nel mondo. Questo fa sì che esse possano essere utilizzate in svariatissimi campi e con diversissimi scopi nei vari Paesi del pianeta potendo fare gli operatori e gli utilizzatori, anche, purtroppo, arbitraggi legislativi e regolamentari. Non è un caso che, innanzitutto, nel volume si ponga e si cerchi di risolvere l’interrogativo ontologico sulla natura delle cryptoassets e del bitcoin, in particolare. Se, come in altri campi, non si arriva a livello mondiale a una definizione “universale”, sia gli investitori sia gli utilizzatori potranno sempre fare arbitraggio giuridico e regolamentare, anche a scapito di piccoli investitori inconsapevoli o incompetenti in materia. Dall’altro canto, l’innovazione finanziaria e tecnologia ha sempre dimostrato la necessità che la Regolamentazione non solo non rimanga indietro, ma cerchi di prevenire, per quanto possibile, eventuali vuoti normativi e regolamentari o, meglio, prevenga eventuali difformità legislative che permettano arbitraggi nell’utilizzo. In questo scenario, un sempre maggiore coordinamento tra Autorità delle diverse Nazioni a livello mondiale diventa ormai ineludibile, anche se non solo sui temi delle crypto valute.

Ad oggi sia tra gli investitori che tra gli operatori del settore ci si divide tra coloro che ritengono che il valore fondamentale del bitcoin sia nullo o addirittura una frode, come espresso da Jamie Dimon, CEO di J.P. Morgan Chase, e coloro che ritengono che ci sia un valore intrinseco. Troppo realisti i primi e/o troppo visionari i secondi? Quali quindi le opportunità e quali i rischi?

Oscar Wilde asseriva che “oggigiorni si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente”. Anche in questo ambito, senza arrivare a una definizione corretta e generalmente accettata dello strumento, non si riesce ad avere seri e corretti parametri di valutazione dello stesso. Sul tema, la seconda parte del volume, dopo il tentativo di stabilire un quadro giuridico definitorio all’inizio della trattazione, si sofferma, appunto, sulle determinanti del valore delle crypto valute e del bitcoin, in particolare. Nello specifico, mentre il valore di “mining” di bitcoin dipende dalle capacità di calcolo dell’hardware e dal consumo/prezzo di energia necessari, a livello di mercato valgono le considerazioni della <> e dell’<>. Tuttavia, a queste occorre aggiungere la variabile “rischio” che potrebbe indurre a utilizzare tale strumento.
Non è un caso che il prezzo di bitcoin venga sempre più a dipendere da tensioni geopolitiche mondiali o dai diversi Governi e maggioranze politiche che nei Paesi trainanti l’economia mondiale si succedono nel tempo.

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